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FACEBOOK mette mano alla privacy con nuove regole, ma non saranno uguali per tutti. Non per Africa, Asia, Oceania e America Latina, ovvero almeno un miliardo e mezzo di utenti europei - il 70% degli iscritti - che avrebbero potuto vedere i propri dati protetti dalla nuova policy modellata sul Regolamento europeo (Gdpr) e che saranno invece sottoposti alla policy Usa, che non prevede tali misure. Lo rivela Reuters spiegando che tutto questo avverra' grazie allo 'spostamento' di queste utenze da Facebook Irlanda (sede per utenti europei e non europei, tranne Stati Uniti e Canada) a Facebook Usa.
Dal prossimo mese, quando entrera' in vigore il Gdpr (25 maggio), una buona fetta di utenti della piattaforma blu dovra' quindi rivolgersi ai tribunali Usa, invece di potere ricorrere a quelli irlandesi per eventuali violazioni della privacy. Una differenza non da poco, visto che se il regolamento europeo prevede multe salate fino al 4 per cento del fatturato delle aziende, la legge americana e' invece molto piu' tollerante sul tema della protezione dei dati.
Facebook ha aperto il quartier generale di Dublino nel 2008, approfittando della vantaggiosa normativa fiscale irlandese sulle tasse. "Chiunque nel mondo ha il diritto di godere di una buona protezione della privacy", aveva dichiarato XXX dieci giorni fa durante l'audizione al Congresso Usa, dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il ceo ha dovuto rendere conto degli oltre 87 milioni (denunciati) di utenti i cui dati sensibili sono stati raccolti attraverso il social network e utilizzati a loro insaputa da terzi per scopi pubblicitari. Nei giorni scorsi lo stesso Zuckerberg ha annunciato un primo adeguamento al Regolamento europeo in via di approvazione, alzando la soglia per l'età dei minorenni dai 13 ai 15 anni, con la possibilita' di iscriversi solo sotto supervisione dei genitori.
Fonte: La Repubblica