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Garante - Relazione 2015
Nel corso dell’anno, è proseguito l’afflusso di segnalazioni e reclami concernenti le più svariate ipotesi di installazione di videocamere. La tipologia di istanze proposte conferma l’elevato livello di contenzioso sia con riguardo alle installazioni per finalità esclusivamente personali (art. 5, comma 3, del Codice) sia con riguardo a quelle in ambito condominiale. La base di riferimento è ovviamente costituita dal provvedimento generale dell’8 aprile 2010 (doc. web n. 1712680) in ordine al quale l’Ufficio ha avviato un lavoro di revisione e aggiornamento tenendo conto anche delle novità tecnologiche che moltiplicano la possibilità di effettuare videoriprese (basti pensare all’utilizzo di droni o alla diffusione delle cd. dash cam). Per ciò che riguarda, invece, le istanze di verifica preliminare sottoposte al Garante, vale rilevare che tutte hanno riguardato la richiesta di allungare i tempi di conservazione delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza oltre i sette giorni al fine di rafforzare il livello di sicurezza del sito oggetto di videosorveglianza. In particolare, si è trattato di aziende che operano nel campo della produzione di beni anche di lusso e dei trasporti intermodali di merci. Tutte le richieste hanno avuto un esito favorevole e sono state valutate tenendo in considerazione, non solamente i parametri di sicurezza previsti dalle normative internazionali, comunitarie e nazionali, ma le acclarate difficoltà delle società di accertare, in tempi più contenuti, eventuali illeciti verificatisi. Ciò in relazione alle tempistiche connesse alla verifica delle giacenze o a quelle relative alle spedizioni internazionali.