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Big Data nell’ecosistema digitale italiano: considerazioni del Garante per la protezione dei dati personali - Prospettive
Le profonde implicazioni dei Big Data sulla società nel suo complesso (al di là degli effetti più o meno immediati che essi possono produrre sui singoli) che l’Indagine congiunta ha lasciato trasparire –e per ciò solo essa ha rappresentato un valore aggiunto –fanno sorgere più dubbi di quante risposte si possano, allo stato, dare.
Una conoscenza più approfondita del fenomeno –anzitutto da parte delle autorità di protezione dei dati personali, sia individualmente che nelle forme della rafforzata cooperazione ora introdotta con il RGPD –è necessaria anche perché le applicazioni delle tecniche Big Data nei vari settori della vita quotidiana richiederà i necessari aggiustamenti e, con ogni probabilità, l’interlocuzione con altri soggetti istituzionali, ad iniziare dalle autorità indipendenti di settore cui sono rimessi poteri di vigilanza e regolatori (si pensi già solo ai settori assicurativo, bancario, finanziario, energetico ecc.). Il Garante è pienamente disponibile ad ogni forma di collaborazione sia ritenuta necessaria per conoscere e governare il fenomeno.
Se l’Indagine ha evidenziato la necessità che, anche presso le autorità di controllo, profili professionali (cd. data scientist) possano operare nel contesto dei Big Data, per assicurare anzitutto la qualità dell’attività di ricerca svolta tramite gli stessi, è del pari evidente che le competenze di tali figure professionali non possano prescindere da un’adeguata considerazione dei profili etici e giuridici (anzitutto con riguardo alle discipline di protezione dei dati personali) che tali trattamenti implicano.
Un’attenta ponderazione dei principi di protezione dei dati personali e l’impiego delle misure volte a prevenire la violazione dei diritti fondamentali degli interessati rappresentano quindi –seguendo l’invito del Consiglio d’Europa, per il quale “preventive policies and risk-assessment shall consider the legal, social and ethical impact of the use of Big Data, including with regard to the right to equal treatment and to non-discrimination” –una cautela imprescindibile per lo sviluppo di tali tecnologie nel rispetto della dimensione individuale e collettiva dei diritti fondamentali (non limitati a quello alla protezione dei dati personali) in gioco.
Entro questa prospettiva valoriale si muoverà, nel contesto nazionale ed europeo, il Garante.
Fonte: Rapporto 2020 AGCOM, AGCM E GARANTE sui Big Data