La gestione della privacy, nel caso di acquisizione di dati personali durante contatto telefonico, trova difficoltà operative nell'emergenza.

Per coniugare tutti gli interessi, si forniscono le seguenti indicazioni:

1) con riferimento alla telefonata, nel momento in cui vengono forniti i dati dall'interessato, l'operatore deve informarlo che i dati vengono gestiti per l'erogazione del buono alimentare e non vengono comunicati se non per la gestione del servizio medesimo. Sarebbe molto utilie un servizio telematico di gestione, così che l'utente che formula la richiesta possa scaricare anche l'informativa.

2) L'archivio che si forma con l'elenco dei richiedenti il buono alimentare, considerando che vi sia a monte una regolamentazione per l'assegnazione del buono alimentare in relazione a situazioni di difficoltà, deve essere conservato facendo in modo che solo gli uffici preposti vi possano accedere.

3) Con riferimento ai buoni alimentari, questi possono essere utilizzati presso esercizi alimentari convenzionati. Nella convenzione, il titolare dell'esercizio, da nominare responsabile del trattamento, deve prendere atto dei dati da trattare, e deve impegnarsi a conservare tali dati solo per il tempo strettamente necessario per la conclusione del procedimento (quindi con il pagamento del corrispettivo del buono), a non diffonderli e a conservarli e a cancellarli non appena non necessari, in applicazione di quanto disposto dal GDPR.

4) Infine, si raccomanda di consegnare copia dell'informativa privacy al momento della consegna dei buoni pasto, tenendo una copia per ricevuta.

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