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26/11/2014 GARANTE: Internet e motori di ricerca: I dati sono pertinenti e non eccessivi?

5. I dati sono pertinenti e non eccessivi?

  • I dati si riferiscono alla vita professionale dell'interessato?

  • I risultati della ricerca rinviano a informazioni considerabili discorsi di incitamento all'odio/diffamazioni/ oltraggio o reati analoghi nell'ambito dell'espressione contro il richiedente?

  • E' chiaro che i dati riflettono un'opinione personale o sembrano essere fatti accertati?
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L'obiettivo generale di tali criteri e' valutare se l'informazione contenuta nel risultato di una ricerca sia pertinente o meno per l'interesse del grande pubblico ad accedere all'informazione.

La pertinenza e' altresi' strettamente collegata a quando risalgono i dati. In base ai fatti del caso, le informazioni pubblicate da molto tempo, ad esempio quindici anni fa, possono essere meno pertinenti di quelle pubblicate un anno fa.

L'autorita' di protezione dei dati valutera' la pertinenza in base ai fattori elencati in seguito.

a. I dati si riferiscono alla vita professionale dell'interessato?

Nell'esaminare la richiesta di cancellazione dall'elenco dei risultati, le autorita' di protezione dei dati devono operare una prima distinzione tra vita privata e vita professionale.

La tutela dei dati – e la legge sul rispetto della vita privata in senso piu' ampio – riguarda innanzitutto il rispetto del diritto fondamentale di un individuo alla vita privata (e alla protezione dei dati). Sebbene tutti i dati relativi a una persona siano dati personali, non tutti sono privati. Deve essere fatta una distinzione fondamentale tra la vita privata di una persona e la figura pubblica o professionale rivestita da tale persona. Meno un'informazione rivela sulla vita privata di una persona, piu' la presenza di tale informazione in un risultato di ricerca e' considerata accettabile.

Di norma, un'informazione relativa alla vita privata di una persona che non ricopre alcun ruolo nella vita pubblica non dovrebbe considerarsi pertinente. Tuttavia, anche le personalita' godono di un diritto alla vita privata, sebbene in forma limitata o modificata.

E' piu' probabile che l'informazione sia piu' pertinente se si riferisce alla vita professionale attuale dell'interessato. Tuttavia, molto dipendera' dalla natura dell'attivita' professionale dell'interessato e dal legittimo interesse del pubblico ad avere accesso a tale informazione per mezzo di una ricerca a partire dal nome di detta persona.

Altre due domande sono qui pertinenti:

  • i dati riguardanti l'attivita' lavorativa di una persona sono eccessivi?

  • l'interessato svolge ancora la stessa professione?

b. I risultati della ricerca rinviano a informazioni eccessive o considerabili discorsi di incitamento all'odio/diffamazioni/oltraggio o reati analoghi nell'ambito dell'espressione contro il richiedente?

Di norma, le autorita' di protezione dei dati non hanno il potere ne' le competenze per occuparsi delle informazioni che potrebbero costituire un illecito civile o penale relativo a "discorsi" contro il ricorrente, quali un discorso d'incitazione all'odio, la diffamazione o l'oltraggio. In tali casi, qualora una richiesta di cancellazione dall'elenco dei risultati sia stata respinta, le autorita' di protezione dei dati potranno indirizzare l'interessato verso le autorita' di polizia e/o giudiziarie. La situazione sarebbe diversa nel caso in cui un tribunale abbia stabilito che la pubblicazione dell'informazione costituisce effettivamente un reato o una violazione di altre normative.

Spetta tuttavia alle autorita' di protezione dei dati valutare se la normativa relativa alla protezione dei dati sia stata effettivamente rispettata.

c. E' chiaro che i dati riflettono un'opinione personale o sembrano essere fatti accertati?

La natura dell'informazione contenuta in un risultato di ricerca puo' altresi' essere pertinente, in particolare la differenza tra opinione personale e fatti accertati. Le autorita' di protezione dei dati riconoscono che alcuni risultati di ricerca conterranno link a contenuti che potrebbero essere parte di una campagna personale contro una determinata persona, consistenti in "invettive" o eventualmente in commenti personali sgradevoli. Sebbene l'accessibilita' a tale informazione possa essere offensiva e importuna, non necessariamente le autorita' di protezione dei dati considereranno necessario sopprimere i risultati della ricerca pertinenti. Tuttavia, e' piu' probabile che le autorita' di protezione dei dati prendano in considerazione la cancellazione dei risultati di ricerca che contengono dati che sembrano essere fatti accertati, ma che sono inesatti in termini fattuali.

Fonte: Garante per la Protezione dei dati - WP225 GUIDELINES ON THE IMPLEMENTATION OF THE COURT OF JUSTICE OF THE EUROPEAN UNION JUDGMENT ON “GOOGLE SPAIN AND INC V. AGENCIA ESPAÑOLA DE PROTECCIÓN DE DATOS (AEPD) AND MARIO COSTEJA GONZÁLEZ” C-131/12

https://ec.europa.eu/newsroom/article29/item-detail.cfm?item_id=667236

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